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UN PRATO AL SOLE

“La casa di Anna su in Hoffe è in vendita, prendila”. Fabrizia e Roberto raccolgono al volo l’invito di papà Silvio, conoscono già quella casa; da anni – da quando si conoscono – pensano a un posto tutto loro, ed il Keisn è diventato stretto. È il 2001 quando nasce il Laite, in sappadino vuol dire “un prato al sole”.

COMODE ED ELEGANTI

“… le loro casette nell’interno sono comode ed eleganti, quanto rustiche e pittoresche di fuori. Nelle loro camerette tutte rivestite di legno, riscaldate da enormi stufe e con piccole finestre, si difendono dai geli dei lunghi inverni, dalle alte nevi …”

(Arturo Frova, Sappada, 1908)

LE SALE RESTAURATE

“Comode ed eleganti” come scriveva il Frova cent’anni fa: una definizione che calza a pennello per le due sale del Laite (una risale al 1800, l’altra addirittura a due secoli prima). Le pareti e gli arredi in legno raccontano dell’amore di chi le ha costruite… e di Roberto, che le ha sverniciate con paziente ostinazione.

IL PROFUMO DEL LEGNO

Al profumo e al calore del legno antico ben si accostano il profumo e il calore di quello che nei mesi più freddi brucia nelle kòchlouvn, come si chiamano qui le imponenti stufe in muratura. E in tutte le stagioni, il sottofondo aromatico del cirmolo, un’essenza alla quale Fabrizia è particolarmente affezionata e che a volte utilizza anche in cucina.